L'america Latina

Sì, i latino-americani sognano di più. Quando vivi in povertà, quando il tuo presidente ti viene imposto, quando uccidono qualcuno e nessuno viene incriminato e quando solo pochi si arricchiscono, ovviamente sogni di più. Non è un caso che il realismo magico avvenga in America Latina, perché per noi i sogni e le aspirazioni fanno parte della vita.”

- Jorge Ramos -

Il cluster dell’America Latina - che comprende Argentina, Bolivia, Brasile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Messico e Venezuela - è sede di culture caratterizzate da:

- uno stile di comunicazione ad alto contesto: ci si affida alla conoscenza contestuale più che ai messaggi espliciti per trasmettere e condividere informazioni;

- un approccio al tempo policronico: queste culture, orientate al passato e al presente, vedono il tempo come una ripetizione di cicli e modelli naturali;:

- alti livelli di collettivismo intra-gruppo (definito anche "collettivismo familiare", ovvero la misura in cui gli individui si identificano e danno priorità al gruppo a cui appartengono);

- un orientamento all'essere (basato sul "relativismo morale", l'idea che i principi morali siano legati alla cultura: le culture dell'essere tendono a preoccuparsi più di mantenere l'armonia collettiva che di perseguire la "verità" e la giustizia imparziale);

- una grande distanza dal potere, anche se le società che appartengono a questo gruppo esprimono il desiderio di una distribuzione più uniforme dell’autorità e delle risorse;

- una chiara avversione per l'ambiguità e l'imprevedibilità. I membri di questo cluster esprimono il desiderio di desiderio di più regole e legislazioni per ridurre la possibilità di esiti incerti;

- bassi livelli di uguaglianza di genere (la convinzione che le persone dovrebbero ricevere un trattamento uguale indipendentemente dal loro sesso);

- un orientamento “femminile", una dimensione culturale che NON riguarda strettamente l'uguaglianza di genere: secondo la definizione e la classificazione di Hofstede, in generale le culture "Mascoline" (mentalità del vivere per lavorare) mostrano una preferenza distintiva per eroismo, assertività, potere, forza, e una tendenza a lottare per il successo e l'affermazione, mentre le culture "Femminili" (mentalità del lavorare per vivere) danno la priorità ad armonia, cooperazione, modestia, al bisogno di coltivare le relazioni, al dovere di occuparsi dei più "deboli", alla qualità della vita.

Ciò che è peculiare delle società latino-americane - rispetto alle loro controparti asiatiche - è che ottengono un punteggio alto nel collettivismo intra-gruppo (ING, applicabile a piccoli gruppi) e uno relativamente più basso nel collettivismo istituzionale (INC): mentre gli individui tendono a sentire un forte senso del dovere verso le proprie famiglie e organizzazioni, non si sforzano necessariamente di assicurare che risorse e opportunità siano accessibili a tutti i membri della società.

Un'altra differenza significativa tra le società latino-americane e quelle asiatiche è la definizione di vergogna come strumento informale di controllo sociale: mentre sia nell'Asia Confuciana che nell'Asia Sudorientale la vergogna riguarda soprattutto la “perdita della faccia”, in America Latina la vergogna è solitamente legata all'onore, all’etnia, alla posizione sociale, e alla "virilità" percepita. Ci si aspetta che gli individui in un'alta posizione sociale si comportino in modo adeguato al proprio status (per esempio, che vestano elegante e che guidino una bella macchina), e che preservino la buona reputazione familiare (vedasi post "Challenges and Misconceptions in Intercultural Negotiations" per ulteriori chiarimenti sulla nozione di onore).

Nel cluster latino-americano le persone tendono ad apprezzare i leader carismatici (ispiratori/visionari/decisivi), orientati al lavoro di squadra, partecipativi: ci si aspetta quindi che il leader ideale contribuisca significativamente a costruire gruppi funzionali e coesi, e che incoraggi i dipendenti a condividere opinioni ed informazioni.

 

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FONTI:

- House, R. J., Hanges, P. J., Javidan, M., Dorfman, P. W., & Gupta, V. (2004). "Culture, leadership, and organizations: The GLOBE study of 62 societies". CA: Thousand Oaks

- Hall, E. T. (1959). “The Silent Language”. New York: Doubleday

- Hall, E.T. (1966). "The Hidden Dimension". New York: Doubleday 

- Hall, E. T. (1976). "Beyond culture". New York, NY: Doubleday

- The Globe Project, Online: https://globeproject.com/

- Hofstede, Geert H. (1997). "Cultures and Organizations: Software of the Mind". New York: McGraw-Hill

- Herbert R. (1946). “The chrysanthemum and the sword: patterns of Japanese culture”. Boston : Houghton Mifflin Co.

- Kluckhohn, F. and Strodtbeck, F. (1961). "Variations in value orientation". New York: Harper Collins

- Gudykunst, W. B., & Kim, Y. Y. (1984). "Communicating with strangers: An approach to intercultural communication". New York: Random House

- Hiebert, Paul G. (1985). ”Anthropological Insights for Missionaries”. Grand Rapids: Baker Book House

- Georges, J., & Baker, Mark D. (2016). "Ministering in Honor-Shame Cultures". IL: InterVarsity Press

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